Le Mogne (Bologna)

Aveva allora 15 anni.

Una gravissima infermità agli arti inferiori non gli permetteva più di reggersi in piedi; e così cominciò il suo doloroso calvario, muovendosi in qualche modo con l’aiuto di due stampelle. A nulla valsero le assidue cure fatte dall’Ospedale Maggiore di Bologna le quali si protrassero per quasi tre anni.

Adolfo, dopo quel periodo di tempo, visto che erano state vane tutte le cure ospedaliere, si rivolse all’aiuto soprannaturale, chiedendo la guarigione alla Madonna delle Grazie di Boccadirio.

Era il 24 agosto dell’anno 1893.

Al Santuario, in quel giorno veniva celebrata solennemente la festa dell’apostolo san Bartolomeo con grande concorso di devoti, accorsi da ogni dove.

Il viaggio di Adolfo fu compiuto a dorso di una cavalcatura fino alla località di Baragazza detta “Serraglio”, da dove hanno inizio le stazioni della Via Crucis. Da qui il giovane, reggendosi sulle grucce, fece tutta la Via Crucis la quale termina proprio alla porta d’ingresso del Santuario. Nel Santuario poi compì tutte le devozioni del buon pellegrino. A termine delle quali, come sospinto da una forza interiore, volle tentare di tenersi ritto senza l’aiuto delle stampelle. Fu così che, tra l’entusiasmo di tutti i presenti, non solo poté reggersi in piedi senza aiuto di nessun mezzo, ma cominciò anche a camminare speditamente per la chiesa. Per questo allora si gridò al miracolo e non pochi dei presenti piangevano di commozione.

Il miracolo era fiorito proprio sotto gli occhi di tutti, come avveniva lungo le vie della Palestina al passaggio di Gesù.

Ora questo privilegiato della Vergine Santa, alla bella età di oltre 92 anni è andato in Cielo a trovare la sua grande Benefattrice.

Altra volta la Madonna di Boccadirio lo aveva protetto da morte sicura, quando stava per annegare in una profonda fossa del lago del Brasimone, dove era sprofondato assieme alla cavalcatura che egli stava guidando.    Annegò il giumento e si perdette ogni altra cosa, ma Adolfo, per la materna protezione della cara Madonnina di Boccadirio, uscì del tutto incolume dalle acque profonde e gelide del lago, e dalla ripida riva si riportò sulla mulattiera che serpeggiava lungo il lago.

Ora questo privilegiato della Vergine Santa è andato al Cielo a ricevere la ricompensa del servo di Dio che ha trafficato bene i doni di grazia che Egli gli aveva dato.

Il martedì mattina, antivigilia della festa dell’Ascensione di Nostro Signore, disse ai suoi familiari di non sentirsi bene e di doversi preparare a fare una buona morte.

Nessuna malattia particolare, anche durante l’inverno, aveva fatto pensare a qualcosa di preoccupante. Ma il buon Adolfo sentiva chiaro il presentimento del grande viaggio per l’eternità. Si ritirò quindi nella sua stanza e si mise in preghiera. Volle dirle tutte le preghiere che egli sapeva, e questa volta, anzi, volle cantarle. Fu un fatto nuovo che meravigliò tutti. Le preghiere durarono circa un’ora e mezza. Quando l’ebbe terminate tutte si assopì e quindi perdette la conoscenza; e il giorno seguente, vigilia dell’Ascensione al Cielo del Signore, rese la sua bella anima a Dio.

 

ADOLFO DEGLI ESPOSTI

 

Carissimo Adolfo, l’anno scorso, nella festa di S. Bartolomeo ci eravamo dati l’arrivederci per quest’anno. Ora questo appuntamento a Boccadirio, che ti fu tradizionale in ogni anno, dal giorno della grande grazia del lontano 1893, è venuto a mancare, e così ci mancherà il buon esempio del tuo cuore pieno di riconoscenza che al Santuario si esprimeva in lunga preghiera di gratitudine a Dio e alla Vergine Santissima e nell’umile offerta della forma di cacio, frutto delle tue fatiche di lavoratore della terra.

Arrivederci, Adolfo, e prega per noi.

                                                            

Il p. Rettore.

 Anno 1968