12 gennaio - memoria di Antonio Maria Puccidei Servi di Maria 

Poggiole (Po), 1819 - Viareggio (Lu), 1892

 

Di tutte le vocazioni sacerdotali e religiose sbocciate accanto alla Madonna nel giardino di Boccadirio, S. Antonio M. Pucci è certamente il più bel fiore.

Ecco come un biografo di S. Antonio M. Pucci, Giorgio Papasogli, descrive quel pellegrinaggio a Boccadirio.

 

   Venti chilometri a piedi, salire e scendere per poi risalire… ma a diciotto anni ci si muove bene, e ci si arrampica volentieri.

   Tuttavia, ecco una domanda che sorge da sé: questo pellegrinaggio era collegato con la condizione di spirito particolare di Eustachio (nome di battesimo del santo)? Il giovane si recava a Boccadirio per ottenere lumi riguardo alla scelta della via da percorrere?

   Arrivò davanti alla piazzetta della chiesa,   ascoltò Messa, e rimase, poi, inginocchiato dinanzi all'immagine della Madonna delle Grazie.

   Durante la preghiera ebbe luogo una precisazione, in lui, di tutti i motivi che componevano la sua vita spirituale.

   A un tratto il tempo passato riaffioro', con le innumerevoli grazie ricevute, e si collego' col tempo attuale, quasi in una visione d'insieme: che fare, Dio mio, delle forze che mi hai elargite, in qual modo spendere per Te la divina moneta che mi hai data?

   La supplica fluiva, incontenibile, dal profondo dell'anima fino alla mente, fino alle labbra, e si traduceva in lacrime di commozione: Mio Dio, che cosa vuoi che io faccia?

   È probabile che durante quest'ora di preghiera nel Santuario di Boccadirio Eustachio abbia ottenuto la risposta dalla Madre Celeste: " Sarai religioso in un ordine dedicato a Me in modo particolare ".

   Non sappiamo se sia troppo ardito supporre un favore esplicitamente mistico, cioè una vera e propria locuzione interiore, oppure se si debba pensare ad una grazia indiretta, cioè ad un forte e nitido convincimento ispirato, o rafforzato in quel momento dalla Santissima Vergine; ma  ripeto, si può opinare che tutta una giovinezza si sia conclusa così, vorrei dire che sia sfociata in queste parole suggerite dalla Madonna al cuore del suo fedele.

   E dobbiamo riconoscere che la grazia insigne si è inquadrata bene nella condizione di spirito e nelle circostanze tra cui si trovava Eustachio; perché, in qual modo avrebbe potuto questi insistere nell'intenzione di farsi religioso, senza un comando preciso ricevuto dall'alto, lui che era tanto necessario  secondo le apparenze terrestri, alla  famiglia?

   Esiste una logica stupenda nel modo in cui Dio tratta le sue creature, e l'episodio che stiamo narrando ce ne offre una prova in più.

   Forte della nuova persuasione che sentiva in sé, Eustachio ritornò a Poggiole   e si dispose,  nell'intimo, alla via scelta che doveva percorrere.

   Quando rivide Don Luigi - forse il giorno stesso - ebbe luogo un colloquio che rimarrà immortale nella storia dell'agiografia: " Che farai quando sarai grande? - domandò il parroco  - .

- Voglio farmi religioso in un Ordine consacrato alla Madonna.  Mi aiuti Lei, signor Priore!

   Fu un momento splendido, per Don Luigi.

   Da quasi tre lustri egli vigilava su questo cuore privilegiato, da quasi dodici anni aveva intravisto, e poi visto, sempre più chiaramente, la possibilità di una vocazione nel discepolo prediletto: e seguendo il lievitare di quel tesoro nascosto in un'anima tanto giovane, aveva trepidato ed aveva lodato Dio; e tutto ciò che aveva potuto,  l'aveva fatto per alimentare il grande fiore ignorato, forse, da colui stesso che lo portava in sé…

   Ma ora ecco Eustachio stesso gli parlava con una sicurezza improvvisa, con un tono che pareva preparato da anni sotto la cenere della cautela: "voglio farmi religioso in un Ordine consacrato alla Madonna…".

   Per vivere un momento come questo, cosa non farebbe o direbbe un cuore sacerdotale vero e profondo? Don Luigi era un prete nell'anima, direi quasi nel sangue,  ed accolse con esultanza umile l'attimo augusto che Dio gli mandava: "Va bene, figlio mio, che Dio ti benedica, e la Madonna ti soccorra! ".

   Maestro e discepolo,  padre e figlio secondo lo spirito s'incontravano, così, in un istante di gioia che non era di questo mondo: e Don Luigi continuò poi, precisando il proprio pensiero in modo che forse aveva già preparato anche lui da lungo tempo, tra sé e sé  nell'attesa di quella rivelazione felice: " Mi fai cenno di un Ordine consacrato alla Madonna: io ti posso parlare dei Servi di Maria…" e descrisse la Casa Madre in Firenze,  annessa alla chiesa illustre della Santissima Annunziata.

   Così disse Don Luigi, e la decisione affioro' dal profondo di Eustachio,  con facilità: sarebbe stato Servo di Maria.