Intanto che cosa avviene nella terra di Baragazza dopo l'apparizione?
L'"Origine" scrive:
"Andarono i due putti alle case loro e raccontarono a tutti, con molto giubilo ed allegrezza, l'apparizione e rivelazione avuta... A si fatto avviso tutto quel popolo, come dedito alla spirituale devozione e come ben allevato nel timore di Dio e della sua Santissima Madre, diede prontissima fede e subito cominciò a fabbricare in detto luogo, dove la Madonna parlò ai due putti, una picciola chiesetta".

Questo primo edificio rimase poi a lungo come ricordo, e venne demolito solo verso la metà del '600. Da questa descrizione risulta che il popolo di Baragazza, per ubbidire all'invito della Vergine, costruì subito una "picciola chiesetta" che venne situata sulla destra del rio Davena, da dove i fanciulli avevano visto la Madonna, apparsa sul balzo roccioso della riva opposta e scesa a parlare con loro.

Ma in realtà non era quello il sito inteso dalla celeste Signora; per cui quando - circa vent'anni dopo - vi deposero la ''Santissima immagine", mandata dalla veggente suor Brigida, questa, più volte, si fece trovare, al mattino seguente, sulla balza al di là del torrente, dove effettivamente "la Madonna era stata veduta dai due putti".

Da qui la convinzione che proprio su questa balza si dovesse costruire il tempio richiesto, per cui si diede subito mano alla nuova costruzione; infatti, afferma la Lettera dell'Anonima, "ancorché gli Terrazzani la ritornassero nel detto tabernacolo, sempre nella grotta la ritrovavano, sinché, inteso per tal segno la sua volontà... cominciarono a fare un 'altro tabernacolo". Questo tabernacolo, chiamato "Maestà di suor Brigida" , nella seconda metà del '500 verrà sostituito dalla nuova chiesa, costruita arditamente "archi su archi'', in modo che l'altare maggiore, con l'immagine prodigiosa, restasse esattamente al posto della ''Maestà'' precedente. Questa chiesa non avrà ancora la completezza della forma attuale, la quale, come si può dedurre da un insieme di elementi, sarà raggiunta solo verso la metà del '600 e sarà poi arricchita da un portico sulla fine dello stesso secolo. Quando infatti, nel 1692 il Cardinale Giacomo Buoncompagni fa la visita pastorale, ha parole di ammirazione per il magnifico e splendido loggiato della facciata e del chiostro, il quale ultimo, però nelle sue due porte monumentali di Nord e di Sud, verrà completato solo nel 1720, come ricordano alcune date incise su pietra. Nel contempo, nelle immediate vicinanze del santuario, insieme con il loggiato fu costruito un grande edificio "l'Osteria Grande" dove i devoti potevano trovare vitto e alloggio.

In questi ultimi tempi, questo edificio è stato ampliato e ordinato; oggi serve da ristorante e da bar per pellegrini e visitatori del Santuario. D'estate poi vengono messe a disposizione numerose camere, per coloro che desiderano godere un po' di quiete tra questi monti. Ci piace ora ricordare, la ricorrenza del IV Centenario dell'apparizione, nel 1880. In tale occasione la prodigiosa immagine venne solennemente incoronata per le mani del Cardinale Parrocchi, circondato da numerosi Vescovi e da una enorme folla osannante. A ricordo di questo avvenimento, vennero iniziati i lavori di restauro definitivo della facciata della chiesa nella forma attuale.